mercoledì 8 ottobre 2008

AUTUNNO CALDO

Non tira una buona aria su panchine che contano. Spalletti e Ranieri, ma non in quest'ordine, sono sotto osservazione dei loro club e dei loro tifosi. Fine di un ciclo? Forse per Spalletti, ma per Ranieri il ciclo non è ancora avvenuto. Il punto è: bisogna lasciarli lavorare o cambiare alle prime forti difficoltà?
Lo stile Juve è sempre stato lasciar lavorare (2 solo esoneri a campionato in corso in 40 anni, altro che Zamparini's style), ed è evidente che più che l'allenatore è l'organico il problema. L'impennata dello scorso anno (insperato terzo posto) ha autorizzato gli juventini a pensare di eguagliarsi o migliorarsi. Amauri su tutti è stato l'acquisto più coerente con questa prospettiva. Ma il resto? Poulsen? Giovinco? Gli anni passano, e l'apporto di Del Piero e Nedved cala a vista d'occhio; quali sono le reali intenzioni della società Juventus?
Spalletti invece l'organico comincia ad averlo, ma gli infortuni e qualcos'altro gli stan togliendo alcune certezze. Per una squadra che ambisce allo scudetto cinque sconfitte in nove partite ufficiali sono inaccettabili. Soprattutto se con Siena, Genoa, ecc. Non basta l'assenza di Totti però, in passato senza il Pupone la Roma aveva dato forse il meglio di sé. Serve forse cercare di non riproporre la stessa cosa da anni, apportare modifiche al modulo. Sempre che Baptista.... (nessuno, mi pare, di quelli venduti dal Real fa di meglio altrove. Cambiasso escluso, ma era parametro zero.)
Anche l'Inter sta girando sotto le aspettative. Mou è testardo anche in campo, non solo fuori. Se nel giro di un mese Quaresma non inizia a girare come dovrebbe, si prega di esercitare il dirittto di recesso. Sarà un anno faticoso anche per loro, nessuno allungherà.
Tanto meno il Milan che per l'ultimissimo anno si aggrappa ad Ancelotti (prossimo anno a Roma) e Maldini. La squadra è in ripresa ma resta un miracolo vederla così in piedi. Berlusconi vuole Ronaldinho più al centro e meno sulla fascia sinistra, Ancelotti sa bene che meglio mezzo Seedorf che 3 ronnie, e va avanti a cogliere punti. L'assenza di Pirlo è il vero motore del momento milanista. La domanda nel calcio è sempre quella: meglio un campione in condizione a metà o un non campione al 100%? E se il non-campione poi lo diventa,bene.

lunedì 29 settembre 2008

SUGGESTIONI DA SAN SIRO

Ronaldinho 1 Mourinho 0. Risultato meritato, i tanti ammoniti dell'Inter hanno evitato un passivo più pesante, intervenendo a "castrare" le buone ripartenze del Milan. Ronaldinho che segna di testa fa notizia, meno però se si considera la prestazione poco brillante dei nerazzurri.
Difficile dire se ha vinto il Milan o ha perso l'Inter, e poco conta. Però l'Inter non ha espresso un buon calcio. Ha fatto impressione vedere dentro a mezzora dalla fine il tridente Cruz-Ibra-Adriano. E non vedere un'azione degna da lì in poi.
Dalla parte Milan Seedorf che fa il Pirlo è quanto di meglio San Siro possa vedere al momento e quindi ben venga. Sheva invece no, il piede non c'è.

giovedì 25 settembre 2008

PLASMATI DA ZENGA

Il Catania, una "piccola" squadra a cui, sebbene auguri una futura serie B per trascorsi passati (vedi post dal titolo "Come stai calciopoli?"), va un plauso per il pareggio strappato alla signora Juve. E fa notizia tale Plasmati (l'anno scorso in C1, guarda un po' dove, al Taranto!), che segna prima a San Siro all'Inter e poi, appunto, ai bianconeri. Sembra che Zenga come allenatore sia valido (esserlo di più che nella semifinale Italia-Argentina a Italia '90 non era così arduo).
Dopo 4 partite l'Inter è sola in testa, potrebbe non voler dir ancora nulla ma certo non si dirà partenza in sordina di Mourinho (ancora lui!), anzi. Se dove mancano gli altri arriva a segnare Cruz, vuol dire che anche quest'anno la panchina lunga farà la differenza.
Peccato per Borriello che salterà il derby (stappate bottiglie in casa Inter visto che davanti ci sarà Sheva, che insieme a Montella fa l'amarcord del calcio in Italia), ma il Milan è già in ripresa; non sul piano del gioco ma, se arriva anche quello, vedo all'orizzonte un avvicinamento all'Inter. Molto ma non tutto dirà il derby.
Ancora in gol Amauri e ormai non fa più notizia; invece si nota un Del Piero un po' troppo lezioso, come si sentisse di dover dimostrare qualcosa in più del solito. Buona intuizione, ma non è un più un giocoliere ormai e si vede.
Un occhio di riguardo per la Lazio, sorpresa del momento, l'assenza di Rocchi ha risvegliato Pandev e sta mettendo in luce tale Zarate che fino a poche settimane fa non era conosciuto.
Male la FIorentina e la Roma. Per i viola ci vuole un pizzico in più di attenzione dietro, per i giallorossi invece è chiaro che qualcosa si sta rompendo. De Rossi sarà difficilmente il nuovo Totti finchè continua a farsi mandare sotto la doccia prima degli altri.
Quest'anno è senza dubbio il campionato più avvincente dell'ultimo decennio, perchè oltre alle 4-5 grandi ci sono altre 3-4 dietro che stanno dando spettacolo (in testa Udinese e Napoli). Non ci sarà da annoiarsi.
Un grazie a Sky per la qualità oltre che per la quantità.

lunedì 22 settembre 2008

MOU E CARLETTO ANDRANNO A BRACCETTO?

Dopo 2 settimane di sorprese fa notizia che le 5 sorelle vincano tutte assieme. Non era così prevedibile visti i cali iniziali.
Due narrazioni su tutte: Mourinho ha fatto più squadra in 2 mesi che Mancini (Ciuffo) in anni; Ancelotti mette in campo la SUA squadra e non quella del duo in alto Galliani-Berlusconi, e ottiene la prima (suonante) vittoria.
Mou scende a Torino con una corazzata, continuo a pensare che mi impressiona di più questa Inter di quella facile a +20 di 2 anni fa. C'è il gruppo e questo fa adesso e farà poi la differenza, soprattutto se consideriamo che siamo solo ad inizio campionato. Il Torino, tutt'altro che modesto nell'assetto in campo, non ha potuto nulla contro un Inter che non è partita subito forte ma che ha piazzato l'1-2 in un attimo e ha chiuso i giochi. L'Inter gira, vediamo ora cosa accade con squadre più impegnative. Adriano sembra tornato.
Moratti, intervistato nel prepartita, ha dichiarato che Mourinho è un ottimo uomo immagine per la società, per la sua capacità di comunicare e per la sua simpatia. De gustibus.

Ancelotti lascia in panchina Ronaldinho e Sheva e vince 4a1 contro una Lazio sottotono rispetto alle due gare precedenti. L'assenza di Pirlo induce Carletto a modificare qualcosa a centrocampo e il risultato arriva. Aspettiamo qualche domenica a capire se necessità fa virtù o c'è altro da valutare. Con un Seedorf così sarà difficile trovare una geometria che dia spazio a tutti. Gli infortuni faranno il resto.
Bene la Juve, Amauri è un'ottima alternativa a Trezegol (o il contrario?), e stiamo riapprezzando la squadra cinica e spietata del passato. Bene anche in Champions, forse lo Zenit meritava qualcosa in più ma la punizione di Alex Del Piero ha zittito chi (tutti) pensa che nel calcio conta la prestazione in campo per tutti i 90 minuti.

Domenica sera è già derby, il primo spartiacque del campionato. Auspico che se la giochino ad armi pari (effetto derby), e il campo dirà se c'è un modo per fermare la corazzata Mou.

domenica 14 settembre 2008

SOTTO LA DOCCIA

Come nella Formula 1 fan più notizia gli incidenti, così il nostro campionato promette divertimento a partire dalla debacle di 3/5 delle squadre più attese.
E' così sorprendente vedere il Milan e la Roma raccattare 1 punto in totale sui 12 disponibili nelle prime due giornate? Forse non del tutto. Considerazioni post hoc:
prima o poi il Milan dirà la sua, ma al momento sta dando ragione ai suoi detrattori, quelli per cui Ronnie e Sheva sono minestre bollite o riscaldate. Non soprende del tutto che ciò accade, sebbene Bologna e Genoa non siano Inter e Juventus. C'è qualcosa nella manovra di gioco del Milan che non lascia sperare a breve termine, e forse è questo il motivo dell'ultimatum neanche troppo velato che Ancelotti ha ricevuto da Galliani & C.
Emblematico che, a fine primo tempo, Ancelotti lasci Ronnie e Sheva a far la doccia negli spogliatoi (come se non fossero bastati i chiari non verbali del mister in estate a bocciare la campagna acquisti emotiva del duo Galliani-Berlusconi), e chi entra non fa meglio.Non potrà mancare una ripresa (escludo che il Milan lotterà per la salvezza), ma occorre lavorare sulle motivazioni della squadra (giocatori che non seguono la manovra, svogliati o raccomandati), oppure ha ragione chi sostiene che è un complotto dei giocatori verso Ancelotti per mandarlo al Chelsea o dove c'è posto (al Palermo per un mese sono a posto, pare).
Non è da meno la Roma quanto a inceppamento. A Palermo la squadra gioca un quarto d'ora, poi convinta di avere davanti il Pizzighettone addormenta la gara, e sveglia un Palermo molto pimpante da lì in poi. Sotto la doccia per infortunio ci va anzitempo De Rossi, e questo confonde la squadra. La Roma ha giocato anni con una sola squadra, adesso ne ha una e mezza, ma per ora non basta; senza neanche capitan Totti non ingrana. Julio Baptista da solo non fa reparto, né Okaka né Montella aumentano la qualità. Spalletti deve lavorare molto, tira aria di annata no. Presto per dirlo, ma se contiamo il calcio d'agosto forse l'allarme è già suonato. Per certi versi ricorda il Milan quanto a ostinatezza in certi reparti (vedi Doni in porta). Se fosse avvenuto il passaggio a Soros a quest'ora parleremmo di un'altra Roma, forse.
Sotto la doccia Muntari, incorregibile quanto Mourinho nel difenderlo. Nonostante ciò l'Inter avanza. La squadra è nettamente più quadrata dell'anno scorso, non ha ancora dato il meglio ma gira. La sensazione è che sarà un Inter diversa dagli anni scorsi, più costante e ancor più spietata. Impressionante schierare in panchina Cambiasso, Zanetti, Adriano, Cruz. Ma è proprio questa la marcia in più. La Champions influirà da febbraio, il girone attuale è da seconde linee.
La Juve si conferma la squadra più pimpante tra le grandi. Chiude col minimo la pratica Udinese (non pervenuta) e soprattutto si può permettere di tenere Trezegol e Alex D.P. in panchina quasi tutto il match senza piagnistei. La squadra funziona, Poulsen si sta guadagnando il posto da titolare, e Sissoko conferma la sua indispensabilità sul campo. Non è folle adesso considerare i bianconeri primi antagonisti per l'Inter. Buona Champions, una vittoria contro la Zenit è fondamentale per crederci.
Lione-Fiorentina è l'occasione per i viola (1 punto in classifica) per rifarsi dopo la sconfitta di Napoli. Prandelli è tranquillo ma da quel che si è visto fin ora il campionato della Fiorentina deve ancora iniziare. L'avversario non era il più abbordabile, ma per una squadra da Champions occorre più quadratura e spinta.
Del Napoli si è già detto nei post precedenti; 4 punti con Roma e Fiorentina (rischiando per altro l'en plein all'Olimpico) confermano la potenzialità di una squadra cresciuta in fiducia e qualità, e con un Hamsik strabiliante.
Ci stiamo già divertendo, mi sono accorto solo ora che ha piovuto tutto il weekend!

lunedì 8 settembre 2008

COME STAI CALCIO(POLI)?

Prendo spunto dal commento di Anonimo sull'ultimo post per scrivere le (pungenti) parole di questo lunedì senza calcio. Per altro che sofferenza aspettare un'estate intera il campionato e poi alla seconda settimana questa pausa nazionali immediata....vabè.....
E' davvero passata calciopoli? La fine del campionato scorso ci ha detto di si, il Napoli senza motivazioni che batte il Milan alla penultima e gli regala lo Zurigo è l'esempio più eclatante. Poi però la settimana dopo la Roma scudettabile pareggia a Catania, regalando agli etnei (che detesto abbastanza perchè nel 2002 in pieno Gaucci hanno strappato con le cattive una promozione in B ad una speranzosa squadra rossoblù pugliese...) una dubbia salvezza.
Filojuventini un po' demodé sostengono che la nuova Juve è l'Inter, ma sono chiacchiere da bar.
La verità, la mia verità (seppur convinto che la realtà non esiste, figuratevi nel calcio) è che è passata calciopoli intesa come Moggi, ma è rimasto uno strapotere delle grandi, con sudditanza arbitrale e strategie pianificate da alcune squadre amiche. Va così, il calcio non può andar meglio del paese che lo ospita; al massimo può oscurare le malefatte (abilità italiana doc).
Un esempio di accordi? Milan-Juve, torneo Berlusconi ad agosto. Una Juve in forma schiera un improbabile Chimenti (ma non dovevamo vederci più...?), rinunciando al neo acquisto Manninger, perdendo 4a1 con un Milan che aveva perso con chiunque e preso gol a raffica. A San Siro, in piena campagna abbonamenti pre-campionato, improvvisamente i rossoneri sembrano dei marziani. Come dire, fateci fare un altro po' di abbonamenti che ROnaldinho è in Cina e....
No, finchè è calcio d'agosto va bene. Sarebbe bello se finisse là.
Però il calcio ci regala ancora grandi emozioni, il Bologna, matricola si fa per dire, espugna San Siro, Gilardino (Cassano-Fiorello dice "ma si può chiamare così un calciatore? Sembra un fumetto...le avventure di Gilardino!") segna un gol che al Milan neanche in versione playstation-allenamento, Hamsik mette subito in chiaro che la sua ultima stagione al Napoli prima di esser venduto a caro prezzo sarà divertente (Lavezzi invece mi ricorda Recoba...psicologicamente parlando dico).
Ma anche la violenza. L'Osservatorio vuol dare un'altra possibilità di redenzione agli ultrà napoletani e li spedisce a Roma in treno. Non c'ero, ma con un po' di immaginazione vedo scene che mi aspetto, che tutti si aspettavano, e forse era voluto.
Insomma calcio, come stai? Stai che se facciamo finta che sia tutto vero; la domenica (e il sabato) è bello sdraiarsi sul divano e veder scorrere questo circo. Io lo trovo meno soporifero della Formula 1, e poi la domenica, come dice Cetto la Qualunque, "unni minchia n'amma gghire???"

lunedì 1 settembre 2008

LA CRAVATTA DI RANIERI E IL SORRISO DI RONALDINHO....

Due simboli della (sorprendente) 1° giornata di campionato. Lo "stile" juve ci regala questa improbabile cravatta con riga verticale in mezzo (dov'è finito l'Italian Style di Lapo Elkann...?) del mister Ranieri, e i dentoni di Ronaldinho ci ricordano che il calcio è un gioco (ma fino al gol del'1-2 del Bologna) e possiamo ancora immaginare al 31 agosto di essere su una spiaggia di Copacabana.
Era difficile prevedere le 5 "sorelle" senza vittorie all'avvio, ma è un campionato che concederà sorprese. Fotografie della giornata:
- una vecchia storiella anni '80 racconta di un presidente tarantino che, davanti all'affermazione di un giornalista secondo cui la squadra jonica necessitasse di più "amalgama", rispose "e va bene, la compriamo!". Altri tempi, altro calcio, ma il Milan disegnato in estate da Berlusconi e Galliani (si dice che nel frattempo Ancelotti fosse dal chirurgo plastico a irrigidire alcuni muscoli facciali pronto per corrucciarsi degnamente a fine gara con Sky) sembra un po' figlio di questa storiella. Manca qualcosa al Milan, non è ancora un coro e ci vorrà tempo per esserlo. Tante stelle in campo (tranne Kakà, e si sente), Ronaldinho è lezioso (e il pubblico gradisce) ma si inserisce bene, Sheva (bentornato ma non ben tornato) non riesce a ricambiare con il gol l'affetto dello stadio, Pato è ancora troppo timido. Prediligono il gioco a partire dalle fascie con cross diagonali, sicuramente gli avversari futuri correranno ai ripari. Manca qualche affondo più centrale, il ritorno di Kakà dovrebbe provvedere. Berlusconi va a rincuorare l'allenatore un po' depresso a fine gara; si aspetta, ci aspettiamo, un altro Milan. Ieri era il Bologna, fuori ce ne sono almeno 6-7 che di QUESTO Milan non possono aver timore.
- La Juve poteva allungare già sulle prime, evocando la Juve cinica e sicura pre-calciopoli, ma si fa raggiungere a 2 minuti dalla fine. Qualche colpa per Ranieri (tenere in campo a lungo un Camoranesi debole, e insistere su un Del Piero in evidente giornata no), e qualcuna per la difesa che nonostante un poliedrico Mellberg, non regge il finale contro un attacco viola che non crea granché. I bianconeri sono comunque squadra già abbastanza quadrata, se guadagnano in costanza per tutti i 90 minuti e Ranieri rischia di più, si faranno sentire. Zanetti e Sissoko dovrebbero bilanciare meglio un centrocampo ancora poco rodato.
- Fiorentina da rivedere, si sente l'assenza di Mutu, ma non basta a spiegare la timidezza di fronte ad un Juve non insuperabile. Le aspettative sono aumentate, Prandelli non può più far finta di nulla, stiamo a vedere. Bene (ma fortunato) Gilardino, dirà la sua a gran voce quest'anno.
- L'Inter è tornata (già dalla fine del campionato scorso, in verità) umana, non vince con la Sampdoria pur passando in vantaggio, e dimostra come possa essere contenuta senza sforzi enormi. Anche qui c'è ancora un po' di "amalgama" da trovare, Mancini appare spaesato (abitudinario forse, deve abituarsi al nerazzurro invece che il rosso capitolino?), Figo ha i suoi anni e forse Mancini (Roberto) non era così miope, e nell'insieme l'Inter crea troppo poco rispetto al valore dei singoli. A proposito, Ibrahimovic c'è, se gioca così vince il titolo di capocannoniere. La vera star per ora è Mourinho, se l'Inter non brilla, ci pensa lui a illuminare le tv.
- Roma ancora in ritardo di condizione, a tratti ha subito il Napoli e se è vero che i giallorossi aspirano allo scudetto è necessario trovare il gioco quanto prima. Al momento è la squadra che ha scoperto meno le proprie carte, potrebbe essere un poker, ma il rischio di ritrovarsi a fine anno con una doppia al Q non è impossibile.
- Bene Napoli, Udinese, la già citata Samp, e la Lazio. E' evidente che si stanno rinforzando bene anche le squadre minori, e daranno qualche dispiacere davanti.
Anche ieri era calcio d'agosto (meno male dunque per il Milan, che in questo mese ha vissuto più incubi), un avvio in sordina per molte grandi, ci si aspetta che dopo la pausa Nazionale si ricominci con più convinzione. Da spettatori c'è di che esser contenti, il Campionato è tornato avvincente su più fronti, e non mancheranno sorprese e suspense.