Non tira una buona aria su panchine che contano. Spalletti e Ranieri, ma non in quest'ordine, sono sotto osservazione dei loro club e dei loro tifosi. Fine di un ciclo? Forse per Spalletti, ma per Ranieri il ciclo non è ancora avvenuto. Il punto è: bisogna lasciarli lavorare o cambiare alle prime forti difficoltà?
Lo stile Juve è sempre stato lasciar lavorare (2 solo esoneri a campionato in corso in 40 anni, altro che Zamparini's style), ed è evidente che più che l'allenatore è l'organico il problema. L'impennata dello scorso anno (insperato terzo posto) ha autorizzato gli juventini a pensare di eguagliarsi o migliorarsi. Amauri su tutti è stato l'acquisto più coerente con questa prospettiva. Ma il resto? Poulsen? Giovinco? Gli anni passano, e l'apporto di Del Piero e Nedved cala a vista d'occhio; quali sono le reali intenzioni della società Juventus?
Spalletti invece l'organico comincia ad averlo, ma gli infortuni e qualcos'altro gli stan togliendo alcune certezze. Per una squadra che ambisce allo scudetto cinque sconfitte in nove partite ufficiali sono inaccettabili. Soprattutto se con Siena, Genoa, ecc. Non basta l'assenza di Totti però, in passato senza il Pupone la Roma aveva dato forse il meglio di sé. Serve forse cercare di non riproporre la stessa cosa da anni, apportare modifiche al modulo. Sempre che Baptista.... (nessuno, mi pare, di quelli venduti dal Real fa di meglio altrove. Cambiasso escluso, ma era parametro zero.)
Anche l'Inter sta girando sotto le aspettative. Mou è testardo anche in campo, non solo fuori. Se nel giro di un mese Quaresma non inizia a girare come dovrebbe, si prega di esercitare il dirittto di recesso. Sarà un anno faticoso anche per loro, nessuno allungherà.
Tanto meno il Milan che per l'ultimissimo anno si aggrappa ad Ancelotti (prossimo anno a Roma) e Maldini. La squadra è in ripresa ma resta un miracolo vederla così in piedi. Berlusconi vuole Ronaldinho più al centro e meno sulla fascia sinistra, Ancelotti sa bene che meglio mezzo Seedorf che 3 ronnie, e va avanti a cogliere punti. L'assenza di Pirlo è il vero motore del momento milanista. La domanda nel calcio è sempre quella: meglio un campione in condizione a metà o un non campione al 100%? E se il non-campione poi lo diventa,bene.
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1 commento:
Una squadra senza tre-quattro titolari si può sempre valutare come quella stessa squadra? Il Milan di Sacchi senza contemporaneamente Gullit, Rijkaard, Van Basten e Baresi non avrebbe rischiato qualche sconfitta o forse qualche figuraccia? L'Inter attuale senza Ibrahimovic, Cambiasso e Zanetti è già una squadra "normale" e battibile...
Purtroppo valutiamo le squadre sulla base del nome ed è giusto che sia così, perché la continuità del club trascende i singoli, sia simbolicamente che sul campo. Allo stesso tempo però, quando giudichiamo l'operato di Spalletti non possiamo non accorgerci che una Roma senza la difesa titolare (Mexes e Juan), senza Pizzaro a centrocampo, senza Totti e con mezzo Baptista, più altre assenze meno salienti, non è la Roma. Porta la stessa maglia, lo stesso nome, gioca all'Olimpico, ma non è la squadra che rappresenta. E quindi, pazienza ed attendere... attendere che la sorte e la medicina faccia il suo corso... Poi le valutazioni. Il campionato, sia ben inteso, funziona a punti e non a voti, perciò va avanti. Pace. C'è poco da fare, Spalletti o non Spalletti.
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